Stili di attaccamento: cos’è e come riconoscere il proprio
- PsicologoMio

- 6 nov
- Tempo di lettura: 5 min
Cos’è l’attaccamento e perché è importante
L’attaccamento è il legame emotivo che si stabilisce con le figure di riferimento durante l’infanzia. Secondo la teoria formulata dallo psicoanalista John Bowlby, questo legame serve a garantire protezione e sopravvivenza: quando siamo vulnerabili cerchiamo istintivamente la vicinanza di un’altra persona. La qualità delle prime relazioni forma un modello interno che influenza il modo in cui da adulti ci rapportiamo agli altri, viviamo la distanza e l’intimità, gestiamo l’autonomia e la dipendenza.
I quattro stili di attaccamento
Le ricerche successive hanno individuato quattro stili principali di attaccamento che possono emergere nell’adulto. Nessuno stile è “giusto” o “sbagliato”; conoscere il proprio profilo consente di comprendere le dinamiche che si ripetono nelle relazioni e, se necessario, lavorarci in terapia.
1. Attaccamento sicuro
Le persone con attaccamento sicuro hanno sperimentato figure di riferimento coerenti e disponibili. Hanno fiducia nel fatto che gli altri possano essere una base sicura; riescono a chiedere aiuto senza paura di essere abbandonate e sono a loro volta in grado di offrire sostegno. Le relazioni sono vissute come spazi in cui esprimere bisogni e limiti senza sentirsi inadeguati.
2. Attaccamento ansioso (o ambivalente)
Chi presenta un stile ansioso percepisce la vicinanza come instabile. In genere proviene da ambienti in cui l’affetto era incostante: a volte c’era, altre volte veniva negato. Questo può generare la sensazione di non essere mai abbastanza e il timore che l’altro se ne vada. In età adulta si manifesta con fame d’amore intensa, paura del rifiuto, gelosia e bisogno costante di rassicurazione. Le persone ansiose possono avere la tendenza a interpretare segnali neutri come prove di distanza.
3. Attaccamento evitante
Lo stile evitante si sviluppa quando durante l’infanzia i bisogni emotivi sono stati sistematicamente ignorati o invalidati. Per difendersi dal dolore, il bambino impara a non dipendere dagli altri. Da adulto può preferire l’autonomia a tutti i costi, sentirsi a disagio nel condividere emozioni profonde e temere che dipendere da qualcuno lo renda vulnerabile. Questa difesa, però, riduce la possibilità di creare legami intimi e autentici: le emozioni vengono vissute come minacce anziché come risorse.
4. Attaccamento disorganizzato
Lo stile disorganizzato è caratterizzato da confusione: la persona desidera la vicinanza ma nello stesso tempo la teme. Nelle relazioni oscillano due spinte opposte (avvicinarsi e allontanarsi) perché le figure di riferimento erano fonte sia di amore che di pericolo. Questo può portare a cicli relazionali intensi ma faticosi, con sensazione di caos emotivo, difficoltà a fidarsi e a sentirsi al sicuro.
Lo stile disorganizzato è spesso collegato a esperienze traumatiche o a gravi trascuratezze. Riconoscerlo è il primo passo per intraprendere un percorso di cura che aiuti a costruire sicurezza interna e a regolare le proprie emozioni.
Perché conoscere il proprio stile può aiutare
Comprendere il proprio stile di attaccamento non serve a etichettarsi ma a prendere consapevolezza delle proprie modalità relazionali. Sapere se tendiamo a essere ansiosi, evitanti, disorganizzati o sicuri ci permette di:
riconoscere le paure che si attivano nelle relazioni (abbandono, ingerenza, rifiuto);
evitare di idealizzare o demonizzare l’altra persona: spesso il conflitto nasce da bisogni diversi di vicinanza;
sviluppare strategie per comunicare meglio i propri bisogni;
scegliere percorsi psicologici mirati per costruire una maggiore sicurezza interna e imparare a regolare le emozioni.
Il test sullo stile di attaccamento emotivo
Per esplorare il proprio stile in modo sicuro, PsicologoMio propone un test sullo stile di attaccamento basato sul questionario ECR-RS – Experiences in Close Relationships – Relationship Structures. Il test invita a rispondere a domande come:
«Sentire il bisogno di stare vicino a chi si ama»;
«Avere paura di essere abbandonati»;
«Evitare di mostrare emozioni troppo profonde»;
«Temere che l’altro non ricambi con la stessa intensità»;
«Avere bisogno di conferme frequenti nella relazione».
Le risposte, su una scala che va da “per niente vero” a “molto vero”, permettono di individuare il proprio profilo di attaccamento e di ricevere un feedback personalizzato (ansioso, evitante, disorganizzato o sicuro). Il test non ha valore diagnostico ma rappresenta un punto di partenza per riflettere sulle proprie relazioni e, se si desidera, intraprendere un percorso di cambiamento con l’aiuto di un professionista.
Come lavorare sul proprio stile di attaccamento
Gli stili di attaccamento non sono sentenze immutabili: sono modelli appresi che possono essere modificati grazie alla consapevolezza e a un lavoro mirato. Qui di seguito qualche spunto su come affrontare le difficoltà associate ai vari stili.
Se hai un attaccamento ansioso
L’ansia relazionale porta a percepire l’altro come la fonte principale di sicurezza. Si può lavorare su questo stile in diversi modi:
Fortificare l’autostima. Le persone con attaccamento ansioso spesso temono di non essere abbastanza. Può essere utile dedicare tempo ad attività che valorizzino i propri talenti e qualità. L’esercizio fisico, il volontariato o la cura di hobby possono incrementare la fiducia in se stessi.
Imparare a tollerare l’incertezza. Chiedere continuamente conferme può allontanare l’altra persona. Tecniche di regolazione emotiva e mindfulness possono aiutare a calmare l’ansia e a restare centrati quando sorgono dubbi.
Comunicare apertamente i bisogni. Chi teme l’abbandono tende a interpretare segnali neutri come rifiuto. Imparare a esprimere ciò di cui si ha bisogno, senza accusare l’altro, permette di uscire dai malintesi.
Se hai un attaccamento evitante
Chi ha uno stile evitante predilige l’autonomia e fatica a fidarsi. Lavorare su questo modello può significare:
Riconoscere la propria vulnerabilità. Anche se si preferisce la distanza, ognuno ha bisogno di sostegno. Concedersi di essere vulnerabili in situazioni sicure (per esempio con un terapeuta) può mostrare che dipendere non significa perdere il controllo.
Praticare la condivisione. Abituarsi a raccontare piccole parti di sé agli altri aiuta ad allentare la rigidità. Iniziare con amici o gruppi di supporto rende il processo più gestibile.
Identificare le radici del distacco. Spesso lo stile evitante nasce da esperienze di rifiuto o critica. Il percorso psicologico può aiutare a rielaborare quelle ferite e a costruire relazioni più aperte.
Se hai un attaccamento disorganizzato
Lo stile disorganizzato è il più complesso da gestire perché alterna ricerca di vicinanza e fuga. Per lavorarci:
Elaborare i traumi. Questo stile è spesso collegato a vissuti di abuso o trascuratezza. Affrontare quei traumi con l’aiuto di un professionista è fondamentale per interrompere il ciclo di confusione e paura.
Costruire sicurezza interna. Attività di grounding e tecniche di regolazione emotiva aiutano a mantenere un senso di stabilità anche quando i sentimenti oscillano.
Sperimentare relazioni sane. Entrare in contatto con persone rispettose e disponibili permette di vivere esperienze riparative che insegnano che la vicinanza può essere sicura.
Se hai un attaccamento sicuro
Se il tuo stile è prevalentemente sicuro, puoi comunque trarre beneficio da una maggiore consapevolezza. Continuare a prendersi cura delle proprie relazioni, mantenere confini sani e supportare chi si ama a sua volta ad avere relazioni più sicure contribuisce al benessere reciproco.
Conoscere il proprio stile di attaccamento è un’occasione preziosa per crescere. Non si tratta di incasellarsi in etichette rigide, ma di comprendere come le esperienze passate influenzano il modo in cui amiamo e ci lasciamo amare. Se ti riconosci in uno dei profili descritti o se il test sull’attaccamento ti ha restituito un risultato che vorresti approfondire, ricordati che è possibile cambiare. La terapia può aiutarti a sciogliere i nodi del passato, a sviluppare nuove strategie e a vivere relazioni più consapevoli e appaganti.
Fai il test sullo stile di attaccamento
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