Dipendenze patologiche: cosa sono, sintomi, cause e come uscirne
- PsicologoMio

- 6 nov
- Tempo di lettura: 4 min
Quando un’abitudine smette di essere una scelta e diventa un bisogno incontrollabile, si parla di dipendenza. Le dipendenze patologiche non riguardano solo l’uso di sostanze: anche comportamenti apparentemente innocui, come il gioco d’azzardo, lo shopping o l’utilizzo dei social, possono trasformarsi in un disturbo quando assorbono gran parte della nostra vita. In questo articolo scopriremo cosa sono le dipendenze, quali sono i segnali da non sottovalutare, perché si sviluppano e come intraprendere un percorso di recupero.
Che cos’è una dipendenza patologica
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la dipendenza come una condizione psicofisica che nasce dall’interazione tra l’organismo e una sostanza o un comportamento. La dipendenza è caratterizzata da un desiderio compulsivo di ripetere l’esperienza per ottenere effetti piacevoli o evitare il malessere che si prova quando l’oggetto della dipendenza manca. Quando questo bisogno diventa il centro della vita della persona e compromette il benessere, il lavoro, le relazioni e la salute fisica, si parla di dipendenza patologica.
Le dipendenze possono essere da sostanze (alcool, droghe, nicotina, farmaci) oppure comportamentali (gioco d’azzardo, shopping compulsivo, videogiochi, pornografia, social media, sesso o cibo). Alcune dipendenze comportamentali vengono denominate “new addiction”, perché coinvolgono pulsioni generalmente considerate normali (amore, denaro, alimentazione) ma che diventano patologiche quando vengono vissute in modo eccessivo.
Segnali e sintomi delle dipendenze
Riconoscere una dipendenza può non essere semplice perché spesso si sviluppa gradualmente. Alcuni segnali comuni includono:
Craving: desiderio improvviso e incontrollabile di assumere la sostanza o di mettere in atto il comportamento (un bicchiere di alcol, un giro al casinò, un acquisto online). Esistono due forme di craving: uno negativo, volto a evitare l’astinenza, e uno positivo, orientato alla ricerca di piacere.
Perdita di controllo: incapacità di limitare l’uso o il comportamento nonostante i ripetuti tentativi di smettere o ridurlo.
Astinenza: comparsa di sintomi fisici (sudorazione, tremori, nausea, insonnia) e psicologici (ansia, irritabilità, umore depresso) quando l’oggetto della dipendenza viene sospeso o ridotto.
Tolleranza: bisogno di quantità sempre maggiori di sostanza o di stimolo per ottenere lo stesso effetto. Nel caso delle dipendenze comportamentali la tolleranza si manifesta con l’aumento di tempo o denaro speso nell’attività.
Trascuratezza: abbandono di responsabilità familiari, lavorative e sociali. La persona tende a isolarsi, trascura la propria salute e allontana amici e familiari.
Persistenza nonostante le conseguenze: continuare a usare una sostanza o a mettere in atto il comportamento nonostante i danni evidenti (problemi di salute, perdita del lavoro, indebitamento, conflitti relazionali).
Perché si sviluppano le dipendenze?
Le dipendenze non sono il frutto di una mancanza di volontà, ma risultano da una complessa combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali:
Circuito della ricompensa: sostanze e comportamenti dipendenti attivano il sistema cerebrale della ricompensa, rilasciando dopamina e creando sensazioni di piacere. Con il tempo, il cervello si adatta e richiede stimoli sempre più forti per provare la stessa gratificazione, portando alla tolleranza e al craving.
Predisposizione genetica e vulnerabilità biologica: alcune persone sono più sensibili agli effetti delle sostanze o hanno un sistema di ricompensa più suscettibile all’attivazione.
Fattori psicologici: bassa autostima, traumi infantili, lutti, stress cronico, difficoltà a gestire le emozioni o a regolare l’impulsività possono favorire l’uso di sostanze o comportamenti come forma di “automedicazione”.
Contesto familiare e sociale: dinamiche familiari disfunzionali, modelli di dipendenza in casa, pressioni sociali, solitudine o assenza di supporto aumentano il rischio.
Cultura e accessibilità: la disponibilità di sostanze, l’accettazione sociale dell’alcol o del gioco, la pubblicità e la tecnologia facilitano la comparsa di dipendenze.
Come si affronta la dipendenza
Uscire da una dipendenza è possibile, ma richiede tempo, supporto e un percorso personalizzato. Gli interventi più efficaci combinano diverse modalità:
Terapia cognitivo comportamentale (CBT): aiuta a identificare i pensieri e le emozioni che precedono il craving, a sviluppare strategie per resistere all’impulso e a costruire nuove abitudini più sane.
Colloquio motivazionale: mira a incrementare la motivazione al cambiamento, a sciogliere l’ambivalenza e a definire obiettivi realistici.
Terapia di gruppo e gruppi di auto aiuto: condividere l’esperienza con altre persone che affrontano le stesse difficoltà (come i gruppi di auto mutuo aiuto) offre sostegno, riduce la vergogna e migliora il senso di appartenenza.
Terapie farmacologiche: per alcune dipendenze (alcool, oppioidi, nicotina) esistono farmaci che riducono il craving o attenuano i sintomi di astinenza. La prescrizione deve essere supervisionata da un medico o da uno psichiatra.
Riabilitazione e programmi residenziali: per le dipendenze più gravi può essere necessario un ricovero in comunità terapeutiche o programmi residenziali per permettere una disintossicazione sicura e offrire una rete di supporto strutturata.
Supporto familiare: coinvolgere la famiglia o i partner nel percorso terapeutico è fondamentale per creare un ambiente favorevole al cambiamento.
Psicoterapia per i traumi: quando la dipendenza è legata a traumi o disturbi dell’umore, la terapia EMDR o altre forme di psicoterapia focalizzate sul trauma possono aiutare a elaborare le radici del comportamento dipendente.
Cosa fare se pensi di avere un problema di dipendenza
Se riconosci in te stesso o in una persona vicina alcuni dei segnali descritti, rivolgiti a un professionista. La vergogna e il senso di colpa possono portare a negare il problema o a rimandare la richiesta di aiuto, ma prima si interviene più è facile recuperare. Evita il fai da te: le disintossicazioni senza supervisione possono essere pericolose, in particolare per l’alcol e le benzodiazepine.
Come PsicologoMio può aiutarti
Su PsicologoMio puoi trovare psicologi e psicoterapeuti specializzati nel trattamento delle dipendenze. Compilando il nostro questionario gratuito potrai individuare il professionista più adatto a te. La piattaforma ti offre sedute online a costi accessibili, in totale anonimato e sicurezza. Con il supporto di un esperto potrai comprendere le cause della tua dipendenza, elaborare strategie per affrontarla e costruire una vita più equilibrata.
Se senti che una sostanza o un comportamento sta prendendo il controllo della tua vita, non esitare a chiedere aiuto. Inizia un percorso di cura oggi stesso e scopri come è possibile liberarsi dalle catene della dipendenza.

Commenti