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Disturbi del comportamento alimentare: cosa sono, sintomi, cause e come curarli

  • Immagine del redattore: PsicologoMio
    PsicologoMio
  • 6 nov
  • Tempo di lettura: 4 min

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano un gruppo di patologie caratterizzate da comportamenti problematici legati al cibo, al peso e alla percezione di sé. Secondo i criteri diagnostici, una persona soffre di un DCA quando il rapporto con il cibo compromette seriamente la salute fisica, il funzionamento sociale e psicologico. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento dell’incidenza e a un abbassamento dell’età di esordio: non solo adolescenti, ma anche bambini e adulti possono essere colpiti. In questo articolo spiegheremo cosa sono i DCA, come riconoscerli e quali sono le vie per intraprendere un percorso di cura.

Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare

I DCA non riguardano solo l’alimentazione: sono disturbi complessi che coinvolgono comportamenti, pensieri, emozioni e percezione corporea. La persona può essere ossessionata dal peso, dalla forma del corpo o dal controllo calorico e mettere in atto rituali rigidi o comportamenti estremi per modificare la propria immagine. Spesso sono accompagnati da distorsioni dell’immagine corporea, bassa autostima, ansia e depressione. I disturbi alimentari possono portare a conseguenze gravi a livello fisico (problemi gastrointestinali, cardiovascolari, endocrini) e richiedono un intervento tempestivo.

Tipi di DCA più comuni


Anoressia nervosa

L’anoressia si caratterizza per una restrizione estrema dell’assunzione di cibo e una perdita di peso significativa. La persona ha una paura intensa di ingrassare anche se sottopeso e percepisce il proprio corpo in modo distorto. Spesso si accompagna a un senso di controllo ottenuto tramite la dieta rigida e l’attività fisica eccessiva. Altri comportamenti includono tagliare il cibo in piccolissimi pezzi, nasconderlo o buttarlo via. Le conseguenze fisiche comprendono amenorrea nelle donne, osteoporosi, bradicardia, ipotermia e problemi renali.


Bulimia nervosa

La bulimia è caratterizzata da episodi ricorrenti di abbuffate (consumo di grandi quantità di cibo in un breve periodo) seguiti da comportamenti compensatori per evitare l’aumento di peso: vomito autoindotto, abuso di lassativi o diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo. Le persone con bulimia vivono un forte senso di colpa e vergogna, alternano momenti di perdita di controllo a periodi di restrizione e mantengono solitamente un peso normale. I sintomi fisici possono includere erosione dello smalto dentale, infiammazione della gola, squilibri elettrolitici, aritmie e problemi digestivi.


Disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder)

Il disturbo da alimentazione incontrollata è la forma più frequente di DCA e si manifesta con abbuffate ricorrenti senza ricorrere a pratiche compensatorie. La persona mangia grandi quantità di cibo anche quando non ha fame e vive sentimenti di perdita di controllo, colpa e disgusto verso se stessa. Spesso è presente un rapporto conflittuale con le emozioni: il cibo diventa un modo per gestire stress, tristezza o noia. Il disturbo può portare a sovrappeso o obesità, diabete, ipertensione e problemi articolari.


Come riconoscere un disturbo alimentare: segnali da non ignorare

I segnali possono essere diversi a seconda del tipo di disturbo, ma alcuni campanelli d’allarme comuni includono:

  • Ossessione per cibo, calorie e controllo del peso: consultare etichette nutrizionali, contare calorie in modo compulsivo, evitare pasti in compagnia.

  • Cambiamenti di peso repentini: perdita o aumento significativo di peso in breve tempo.

  • Alterazione dell’immagine corporea: percepirsi “grassi” anche quando si è sottopeso oppure essere costantemente insoddisfatti del proprio corpo.

  • Comportamenti alimentari ritualistici o segreti: tagliare il cibo in pezzi minuscoli, spostare il cibo nel piatto, mangiare da soli per nascondere l’abbuffata o il vomito.

  • Sbalzi d’umore, isolamento e irritabilità: la persona può diventare introversa, evitare eventi sociali e mostrare ansia o vergogna in situazioni legate al cibo.

  • Sintomi fisici: affaticamento, svenimenti, capelli fragili, amenorrea, problemi digestivi, sensibilità al freddo o gonfiore.

Perché si sviluppano i disturbi alimentari?

Le cause dei DCA sono multifattoriali e includono:

  • Fattori psicologici: bassa autostima, perfezionismo, bisogno di controllo, difficoltà nella gestione delle emozioni, traumi, bullismo, esperienze di abuso o lutti. Spesso i DCA coesistono con ansia e depressione.

  • Fattori socio-culturali: pressioni sociali sul peso e sugli standard estetici, idealizzazione della magrezza, pubblicità e social media che promuovono corpi irrealistici.

  • Fattori familiari: dinamiche familiari caratterizzate da ipercontrollo, aspettative elevate, scarso supporto o comunicazione. Anche la storia familiare di disturbi alimentari può aumentare il rischio.

  • Fattori biologici e genetici: ricerche suggeriscono che predisposizioni genetiche e alterazioni neurochimiche (ad esempio a livello di serotonina e dopamina) possano contribuire allo sviluppo dei DCA.

Come si curano i disturbi alimentari

Il trattamento dei DCA richiede un approccio multidisciplinare che affronti gli aspetti fisici, psicologici e nutrizionali. Tra gli interventi più efficaci troviamo:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (CBT-E): un protocollo specifico per i disturbi alimentari che aiuta a modificare i pensieri disfunzionali sul cibo e il corpo, a regolare le emozioni e a instaurare abitudini alimentari sane.

  • Terapia interpersonale: utile per lavorare sulle relazioni e sulle dinamiche familiari, migliorando la comunicazione e il supporto. Può essere combinata con la terapia di famiglia, in particolare per adolescenti.

  • Supporto nutrizionale: un dietista o nutrizionista specializzato aiuta a ristabilire un’alimentazione equilibrata e a correggere carenze nutrizionali. L’obiettivo è recuperare il peso in modo sicuro e sostenibile per il corpo.

  • Monitoraggio medico: a causa delle possibili complicazioni fisiche, è fondamentale un follow-up con un medico (esami del sangue, controllo cardiaco, monitoraggio ormonale). In alcuni casi può essere necessario un ricovero ospedaliero.

  • Terapie farmacologiche: non esistono farmaci specifici per i DCA, ma antidepressivi o ansiolitici possono essere prescritti per gestire i sintomi associati (depressione, ansia, ossessioni). La prescrizione deve avvenire sotto stretta supervisione medica.

  • Gruppi di supporto e terapia di gruppo: condividere la propria esperienza con altre persone può ridurre la sensazione di isolamento e fornire nuovi strumenti per affrontare il disturbo.

Cosa fare se pensi di avere un disturbo alimentare

Se ti riconosci in alcuni dei segnali descritti o sei preoccupato per una persona cara, parlare con un professionista è il passo più importante. I DCA non si risolvono con la forza di volontà: sono disturbi complessi e richiedono un sostegno competente.

Il supporto di PsicologoMio

Su PsicologoMio puoi trovare psicologi e psicoterapeuti con esperienza nel trattamento dei disturbi alimentari. Compilando il nostro questionario di valutazione potrai essere indirizzato al professionista più adatto a te. Le sedute possono essere svolte online, in totale privacy, a costi accessibili.

Chiedere aiuto è un atto di coraggio: se stai lottando con l’anoressia, la bulimia o il binge eating, prenota ora una consulenza. Insieme potremo costruire un percorso di cura personalizzato che ti aiuterà a ristabilire un rapporto sano con il cibo e con te stesso.



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